Le figure della Resistenza cuneese
Nato a Sacco (Salerno) nel 1924, fucilato a Sant'Albano Stura (Cuneo) il 31 marzo 1945, studente, Medaglia d'Oro al valor militare alla memoria.
Chiamato alle armi durante la Seconda guerra mondiale, fu assegnato al 54° Reggimento Fanteria "Novara" e, poi, al 259° Reggimento della Divisione "Murge". Dopo l'8 settembre 1943 prese parte alla Guerra di liberazione nelle file della Resistenza cuneese. Aggregato alle prime formazioni partigiane delle Langhe, mantenne come nome di battaglia quello di "Nicola". Passò in seguito al Raggruppamento "Mauri", comandando un distaccamento nella zona di Rocca Cigliè (Cuneo). Nel dicembre del 1944, Nicola Monaco fu nominato intendente generale della Divisione. Fu fucilato dopo uno scontro sfortunato contro i nazifascisti nella zona di Piozzo (Cuneo). Il decreto di concessione della Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria di "Nicola" recita: "Accorreva tra i primi nelle file partigiane, partecipando a numerose e rischiose imprese. Volontario in una azione di estrema importanza e del massimo rischio, circondato da forze soverchianti, resisteva sino all'esaurimento delle munizioni. Catturato, suscitava l'ammirazione del nemico che gli concedeva l'onore delle armi. Condotto in carcere, sottoposto ad estenuanti interrogatori seguiti da percosse, rispondeva virilmente: «Preferisco morire piuttosto che tradire». A testa alta, sorridente, si avviava al luogo del supplizio e si immolava da eroe, come da eroe aveva combattuto. La sua voce non tremò nel lanciare l'ultimo grido: «Viva l'Italia!»".