Le figure della Resistenza cuneese
Nato a Brescia nel 1926, fucilato nel Cuneese il 23 aprile 1944, studente, Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
Il 10 settembre 1943, Vivanti fu accompagnato in bicicletta, da Cuneo a Madonna del Colletto (dove nacque il nucleo originario delle formazioni partigiane "Giustizia e Libertà"), dal suo stesso insegnante di filosofia, Luigi Pareyson. Cadde, combattendo eroicamente, otto mesi dopo. Questa la motivazione della Medaglia al valore: "Iniziava la sua attività partigiana il giorno dell'armistizio del settembre 1943, prodigandosi in ardite azioni di guerriglia ed in audaci atti di sabotaggio, sempre primo tra i primi, sprezzante di ogni pericolo. Vicecomandante di una banda, fatto segno ad un forte attacco tedesco, resisteva alla pressione e, circondato da tutte le parti, abbarbicato ad una roccia con quattro compagni, continuava a difendersi strenuamente. Ferito e sopraffatto, cadeva nelle mani del nemico; condannato alla fucilazione, affrontava impavido la morte intonando insieme ai compagni di sacrificio gli inni partigiani". Porta il nome di Ildebrando Vivanti una strada di Roma.