Le figure della Resistenza cuneese
Nata a Mondovì (Cuneo) l'8 aprile 1924, deceduta a Mondovì nel 1996, insegnante, sopravvissuta ai Lager nazisti.
Cresciuta in una famiglia di contadini, terminati gli studi alle Magistrali, aveva cominciato ad insegnare in una scuola elementare della Val Varaita. Al momento dell'armistizio aveva preso contatti con la Resistenza e, il 3 dicembre 1943, era diventata staffetta della 15ma Brigata dell'XI Divisione Garibaldi col nome di battaglia di "maestrina Rossana".
Nel marzo del 1944 i fascisti arrestano Lidia Beccaria a Sampeyre, la incarcerano a Saluzzo e, di qui, alle "Nuove" di Torino. È il 27 giugno quando la "maestrina Rossana" parte con altre 13 deportate, via Bolzano, per il Lager di RavensbrŒck, dove sarà immatricolata col numero 44140 e dove rimarrà sino al 26 aprile 1945. Riesce a sopravvivere e a tornare in Italia.
Nel dopoguerra (sposata Rolfi), affiancherà al lavoro di insegnante nella scuola elementare e a quello di docente di pedagogia all'Istituto Magistrale, un'intensa attività di testimonianza sulla Resistenza e sui campi di sterminio, di cui, dopo la scomparsa della "maestrina Rossana", restano decine di libri, articoli, registrazioni. Ricordiamo soltanto Le donne di RavensbrŒck. Testimonianze di deportate politiche italiane, del 1978, Il dovere di raccontare, il dovere di sapere, del 1985, fino all'ultimo L'esile filo della memoria, del 1996.
(b.b.)