Le figure della Resistenza cuneese
Nato a Manta di Saluzzo (Cuneo) il 7 maggio 1926, caduto presso Dronero (Cuneo) il 21 agosto 1944.
Suo padre, Francesco, originario di Subiaco (Roma), lavorava alle Cartiere Burgo di Verzuolo e, comunista, faceva parte del CLN della fabbrica. Il ragazzo, che non aveva ancora 18 anni quando prese la via della montagna, raggiunse i partigiani della 181ma Brigata Garibaldi e entrò nella formazione che, dopo la morte del suo comandante, sarebbe stata intitolata a Mario Morbiducci. Anche il nome di Giuseppe Lattanzi sarebbe stato, di lì a poco, ricamato su un drappo rosso. Al ragazzo, infatti, fu intitolato un distaccamento della Brigata, dopo che i nazifascisti ebbero investito con un massiccio rastrellamento le borgate Botta e Chiabrera: un pugno di case, dove un piccolo gruppo di partigiani aveva trovato rifugio la sera del 20 agosto. I patrioti furono sorpresi dai tedeschi (che erano guidati da un delatore e avrebbero poi distrutto tutti i casolari di Botta). Il giovanissimo Lattanzi cadde, stroncato da una raffica di mitraglia.