UTE LEMPER Songs for Eternity
1 febbraio ore 21 – Teatro Toselli
“Come tedesca, nata dopo la Guerra, sposata ad un uomo ebreo, a New York da 20 anni, sono da sempre legata alla storia, terribile, dell’Olocausto. È mia responsabilità e dovere etico onorare la cultura del popolo ebreo e stimolare il dialogo su questo orribile passato.” : così la grande cantante ed artista tedesca Ute Lemper spiega le motivazioni che sono alla base di “Songs for Eternity”, spettacolo costruito sulle canzoni scritte nei ghetti e nei campi di concentramento da musicisti ebrei deportati, molti dei quali morirono nelle camere a gas.
Nel mese di gennaio Ute Lemper porterà “Songs for Eternity” a Torino e a Cuneo, nell’ambito delle iniziative del Giorno della Memoria 2019.
Giovedì 31 gennaio, “Songs for Eternity” andrà in scena al Conservatorio Statale “Giuseppe Verdi”, in piazza Bodoni, a Torino, alle 20.30.
Ute Lemper presenterà questo affascinante repertorio, accompagnata da quattro straordinari musicisti: Vana Gierig pianoforte, Daniel Hoffman violino, Gilad Harel clarinetto, Romain Lecuyer contrabbasso.
Venerdì 1 febbraio, “Songs for Eternity” andrà in scena al Teatro Toselli di Cuneo, alle 21 (via Teatro Giovanni Toselli, 9). Il concerto, ad ingresso gratuito, è organizzato dall’Anpi di Cuneo, con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, della Città di Cuneo, della Fondazione CRC, dell’Associazione partigiana Ignazio Vian e il patrocinio dell’Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Cuneo.
Ritiro biglietto presso: URP, via Santa Maria 1, Cuneo, tel. 0171444229, urp@comune.cuneo.it
“Il 27 gennaio 2015, a 70 anni dalla liberazione di Auschwitz, sono stata invitata a cantare canzoni del ghetto ebraico e dei campi di concentramento per commemorare l’Olocausto di Roma – racconta Ute Lemper - ed è in quell’occasione che ho conosciuto Francesco Lotoro, musicista che ha dedicato la sua vita alla ricerca delle canzoni e delle musiche scritte nei campi di concentramento: ne esiste una collezione enorme ed è importante che sia ricordata per l’eternità. È un impegno che ho assunto già nel 1987 quando sono stata protagonista di una grande serie DECCA dal titolo “Entartete Music”, che presentava i compositori ebrei e la loro musica bandita dai nazisti. Con “Songs for eternity”continuo questa missione. Sono stata catturata da queste canzoni e dalle storie che si celano dietro a ognuna di esse. Ho studiato così un libro unico nel suo genere, una raccolta di canzoni di Vevel Pasternak del 1948, che raccoglie canzone dei Ghetti e dei campi di concentramento così come il canzoniere di Ilse Weber, pubblicato in Israele negli anni ‘90, dal marito sopravvissuto ad Auschwitz. Entrambe le raccolte mi sono state donate dalla mia amica Orly Beigel che è per metà messicana, metà israeliana ed è figlia di un sopravvissuto all’Olocausto.”
Dichiara Nino Boeti, presidente del Consiglio regionale del Piemonte e consigliere delegato al Comitato Resistenza e Costituzione: “La Shoah costituisce la tragedia più grande del XX secolo, i campi di sterminio sono il pozzo più nero della storia umana. Tra il ’42 ed il ’45 i nazisti realizzarono un campo ogni 90 chilometri con lo scopo di cancellare il popolo ebraico, e non solo (anche rom, omosessuali, dissidenti politici). Anche in quei campi è stata composta musica, anche lì sono state cantate canzoni. Classica, canti, canzonette, musica sacra, cabaret…; come forma di resistenza, per non arrendersi, per continuare a vivere e sperare anche quando stavano in fila per la zuppa o venivano umiliati o portati al macello. Come ha detto Francesco Lotoro “se questa musica non viene fatta conoscere al mondo, è come se non fosse mai uscita dal lager. E suonarla anche solo una volta significa riscattarla e ottenere quella giustizia che non è stata concessa al compositore”. Abbiamo fortemente voluto commemorare il Giorno della Memoria proponendo il progetto di Ute Lemper, “Songs for Eternity”, quasi a suggello ideale del lavoro svolto dal Comitato Resistenza in questi 5 anni a fianco del Polo del ’900, degli istituti storici della Resistenza, della Comunità ebraica, dell’Anpi, delle associazioni dei deportati. Nella convinzione che attraverso la musica si possa far comprendere ai più giovani cosa è stato lo sterminio nazi-fascista e perché la libertà deve sempre essere difesa”.