MAGGIORINO: l'alpino che scelse di fare il PARTIGIANO con NUTO
Maggiorino era nato a Vinadio nel 1923, a giugno aveva festeggiato i 94 anni.
Ci stanno lasciando i protagonisti e gli ultimi partigiani e testimoni di un difficile periodo storico, che videro le nostre valli teatro di lotte e di riscatto! Maggiorino era nato a Vinadio nel 1923, a giugno aveva festeggiato i 94 anni. Ha avuto la fortuna di vivere una vita lunga e di ritornare ed amare le tue terre Natie.
L'alpino Degiovanni Maggiorino come tanti suoi commilitoni dopo l'8 settembre 43, era stato chiamato alle armi al passo del Brennero, nelle zone di confine tra il Passo della Mendola, sbandato con i suoi compagni decide, con molte peripezie, di attraversare la Valtellina e le montagne lombarde. Arrivò quindi a Cuneo, il suo percorso tra marce e mezzi di fortuna durò circa 17 giorni, tra freddo, neve e condizioni climatiche e del percorso molte volte critiche.
La sua è stata una scelta coraggiosa di rifiuto del regime dittatoriale: disubbidendo agli invasori tedeschi e alla repubblica di Salò, entrò a far parte delle brigate partigiane che difesero la Valle Stura e il territorio montano.
Gli fu poi conferita la croce di Guerra per meriti partigiani. Si unì alle formazioni partigiane di Nuto Revelli a Pianche di Vinadio contrastando l'avanzata tedesca che allora presidiava il territorio. Fece saltare ponti e strade e poi combattè nelle Valli di Tineè, a Isola nel confine Franco Italiano, a Saint Martine Vesuviè dove rimase per molti mesi.
Quando l'avanzata tedesca fu cacciata dalla Valle Stura, dopo aver razziato e ucciso cittadini e donne inermi ritornò nelle sue Montagne.
Conoscitore dei territori montani, e di tanti passi alpini per contrastare l'avanzata e il nemico tedesco, in varie occasioni fu informatore ed accompagnatore di colonelli inglesi addetti al controspionaggio fino in Valle Grana e oltre (così bene descritti da Giorgio Bocca partigiano, giornalista e scrittore).
Difese con coraggio e con convinzione la patria Italia, amico e compagno di lotta di Silvio Beltrandi, ha portato sempre nel cuore i valori dell'antifascismo e di antinazismo, valori più che mai validi oggi.
Lui, come tanti suoi amici e colleghi, si rammaricava che in tanti non avessero capito il suo ruolo da "Partigiano" dalla parte dei deboli, dei semplici dei lavoratori, degli agricoltori e di coloro che la montagna la vivono e la proteggono e non la sfruttano, che conoscono ogni sentiero, ogni percorso e ogni anfratto. A loro va il nostro grazie!
Maggiorino tu hai scritto una pagina bella della storia del 900... una pagina e non è poco (dopo un ventennio dittatura) che diede a noi LIBERTA' democrazia e giustizia sociale e pace. Un giusto riconoscimento va a coloro che hanno sacrificato la vita per noi che siamo nati in altri periodi e godiamo di questi benesseri.
Leggere a volte le lapidi che vediamo nei nostri paesi e nei piccoli borghi ci fa capire il loro sacrificio sono tanti, e allora avevano 18/20anni.
Grazie Maggiorino per il tuo coraggio e per le tue scelte, al figlio e ai Nipoti siate fieri!
UGHETTA BIANCOTTO
PRESIDENTE ANPI PROVINCIA CUNEO