Il partigiano NINO compie 100 anni
Compie 100 anni il 21 dicembre 2017 Agostino Fontana detto NINO
Nino, di famiglia antifascista, nel 1937 a 20 anni è in servizio militare nel Regio Esercito come guardia frontiera nelle zone del Torinese, nelle Valli di Susa e in seguito in quelle di Lanzo.
È militare quando nel 1940 l'Italia entra in guerra a fianco dei Tedeschi e viene inviato prima sul fronte jugoslavo poi in quello Greco-albanese dove, come tanti suoi colleghi, continua a svolgere il ruolo di controllo e di presidio sui territori di confine.
L' 8 settembre 1943, quando anche i militari italiani capiscono la disfatta, ormai lui ha trascorso quasi 6 anni a fare il servizio militare e con non poche difficoltà riesce a rientrare a Cuneo dove ritrova i suoi fratelli e sorelle. Beppe terzo dei fratelli Fontana classe 1920, dopo Nella e Nino, ha dovuto conoscere la guerra. Militare, alpino nella divisione Ravenna sul fiume Don in Russia, meccanico, è stato protagonista con i suoi commilitoni della guerra e della ritirata. Tanti suoi amici sono morti per il freddo, la fame e le malattie, la "Guerra dei poveri" narrata in tanti libri. Ha servito la patria, ha capito le contraddizioni e il dolore che la guerra può portare e che lascia in tanti suoi concittadini.
Quando arriva a Cuneo immediatamente decide con i suoi fratelli più grandi, Nino e Attilio di andare in montagna e di cacciare i "fascisti e gli invasori nazisti".
La storia di Nino è sempre collegata a quella della sua famiglia. Dapprima salgono a Boves, sulla Bisalta dove c'è la banda Vian e poi si unisce a quella di Giovanni e Spartaco Barale. I Fontana abitano in via Peveragno a Cuneo: sono una famiglia numerosa di ben 9 fratelli. Il padre, che fa il carradore, ha fondato e fabbricato una delle prime officine di carrozzeria a Cuneo.
I figli, orfani della mamma nel periodo della guerra, assistono ai bombardamenti di Via Borgo Gesso e di piazza Boves, dove assistono alla morte di tanti loro amici e vicini di casa.
Le sorelle Nella e Jucci (incarcerata), sono anche loro Staffette e portaordini, collaborano con i fratelli e sovente sono a rischio, ma non si scoraggiano mai. Decidono di sfollare a Roccavione, in una borgata, e di portare insieme i loro fratelli, anche quelli più giovani Piero, Mario, Romano e la sorella Giovanna.
Dai racconti di Nino, traspare il coraggio e l'altruismo negli atti compiuti. Organizza un colpo contro la caserma dei vigili del fuoco a Cuneo per requisire materiali tra cui automobili e un camioncino.
La banda partigiana di cui è prima è vice e poi comandante Attilio Fontana si trasferisce a Roaschia ai Tetti Rive. In un rastrellamento dei nazi-fascisti, che presidiavano e razziavano le Valli Gesso e Vermenagna, Nino viene ferito gravemente ad un braccio. Viene soccorso e portato in ospedale ad Entracque.
Dalla montagna si sposterà poi in pianura ad Isola di Benevagienna dove prende i contatti con altre bande partigiane sempre con i fratelli Attilio e Beppe.
Si distingue nell'assalto e in varie operazioni militari, per la liberazione di ostaggi e prigionieri delle carceri.
È determinato e non lesina mai la sua presenza dove il pericolo è imminente.
Parteciperà alla liberazione di Cuneo, con i comandanti Ettore Rosa, Aldo Quaranta avvenuta il 28 aprile 1945. C'è una foto che lo ritrae con il fratello COMANDANTE ATTILIO e con BEPPE e i suoi compagni.
Grazie Nino e a tutta la famiglia Fontana che hanno scritto una bella pagina del nostro 900 "Dormivamo nelle capanne, nei boschi, al freddo, ma avevamo coraggio e onestà e un solo obiettivo, quello di conquistare la democrazia e la libertà, dopo anni di guerre, discriminazioni e orrori".
A noi il compito di portare avanti gli ideali degli antifascisti e di tanti che si sono sacrificati per una società più equa e più giusta.
UGHETTA BIANCOTTO
PRESIDENTE ANPI PROV CUNEO